Quando si segue un regime alimentare è importante associare l’attività fisica più adeguata alle proprie esigenze per attivare il metabolismo basale:
Per metabolismo basale si indica la quota calorica quotidiana di cui una persona necessità per far fronte a funzioni organiche vitali. Si tratta della richiesta energetica del cuore per battere, dei polmoni per respirare, del sistema nervoso per permettere la trasmissione degli impulsi, dei reni per filtrare ecc. Ogni singola cellula, tessuto del nostro corpo contribuisce e al metabolismo basale.
Il metabolismo basale può essere aumentato o diminuito da alcuni fattori, controllabili o non controllabili:
Il metabolismo basale risulta diminuito quando si assumono alcune tipologie di farmaci, quando si soffre di squilibri ormonali e quando il corpo è stato sottoposto a diete restrittive.
Il metabolismo è invece accelerato durante la gravidanza e allattamento, stati febbrili, aumento dell’introduzione alimentare proteica e in relazione all’attività fisica praticata.
Il metabolismo basale copre ben il 60-75% del dispendio calorico quotidiano, e il tessuto che ha diritto alla maggior quota calorica è quello muscolare: anche quando stiamo perfettamente fermi i muscoli hanno un’elevata richiesta metabolica. A questa quota si aggiungono le calorie del corpo in movimento, in misura variabile a seconda che lavoriamo al pc, passeggiano, corriamo o sollevano pesi.
Le diete low-carb protratta troppo a lungo determinano un abbassamento del metabolismo basale, perché causano una difficoltà nella produzione dell’ormone tiroideo attivo T3, “re” del metabolismo veloce.
I carboidrati: i grassi
I grassi invece hanno un ruolo lievemente più complesso. Una dieta perennemente povera di grassi causasquilibri ormonali: lo squilibrio endocrino, porta al rallentamento metabolico.
Viceversa una dieta eccessiva nei grassi determina aumento di peso, a meno che non si seguano protocolli particolari (diete chetogeniche), che permettono di mettere il turbo al vostro metabolismo.
Insomma per la popolazione media è valido il concetto di equilibrio: né troppo, né niente
Accanto alla restrizione calorica è necessario approfondire anche l’importanza dell’attività fisica in relazione alla perdita di peso. È indispensabile rivolgersi a professionisti per definire le modalità più idonee a permettere il calo ponderale, perché l’attività aerobica, da sola, ha un’efficacia solo all’inizio del percorso di perdita del peso. In particolare è utile la frequenza dell’allenamento.
Un buon allenamento è quello dove intensità, densità e durata sono nella giusta proporzione. Un esercizio è intenso quando si solleva tanto peso, o quando è ripetuto in modo molto veloce o quando si percorre una considerevole distanza (in bici o correndo).
Un esercizio è denso quando lo sforzo fatto è seguito da un recupero molto breve
Importantissima è anche la durata cioè il tempo effettivo di movimento: il dato è variabile a seconda dell’obiettivo che abbiamo e dell’intensità della seduta; maggiore intensità corrisponde a minore durata.
È importante anche la frequenza dell’allenamento: non allenatevi tutti i giorni! Se vi allenate tutti i giorni, portate il vostro corpo a sfinirsi, costringendolo a mettersi nella condizione di “sopravvivere”, rallentando di conseguenza il metabolismo e gestendo le poche energie rimaste per i processi fondamentali della vita. In pratica, inizierete con l’accumulare peso e ritenzione idrica e vi ritroverete a fare i conti con una stanchezza cronica che può arrivare nei casi più gravi, ad influenzare la vostra quotidianità.
Nelle donne il ciclo può iniziare a farsi problematico, potrebbe saltare o essere caratterizzato da spotting. Solo gli atleti, opportunamente supportati da un team di specialisti si allenano tutti i giorni.
Per ulteriori delucidazioni…
Angelica consulente in bellezza ed esperta in alimentazione è a tua disposizione!