L’era dell’abbronzatura color biscotto è definitivamente tramontata, ma anche il candore niveo ha ceduto il passo a una tintarella discreta e glow.
Una saggezza favorita dalle recenti scoperte scientifiche sul sole e dall’offerta di solari tecnologicamente sofisticati e ultra-sensoriali. Tuttavia, nonostante la cultura elevata, rimangono diversi dubbi e sono tante le domande che ognuna di noi vorrebbe rivolgere ad un esperto.
In questo articolo proverò a darti alcune risposte.
Grazie agli UVA e agli UVB, i responsabili dell’abbronzatura, il sole regala un bel colorito che fa tanto healthy look e agisce alla stregua di un delicato massaggio decontratturante per via del calore dispensato dai raggi infrarossi, che, però, in negativo frammentano le fibre elastiche e aumentano del 50% circa il carico di radicali liberi. Il sole accelera anche il turnover cellulare ed ha effetto detossinante, perché gli UV regolano l’alcalinità del sangue che, di riflesso, migliora la capacità di trasportare ossigeno ai tessuti. Ma senza un’adeguata protezione, gli UVA raggiungono il derma papillare colpendo le fibre elastiche e il collagene. Dal canto loro, gli UVB sono bloccati negli strati superficiali della pelle, però vi arrivano con un elevato carico d’energia: per questo sono responsabili dell’eritema, delle scottature e, insieme agli UVA, del fotoinvecchiamento e dei tumori cutanei. La luce blu, infine, partecipa al photoaging.
Quali sono i raggi che stimolano la vitamina D? E quanto bisogna esporsi davvero al sole, tutto l’anno?
Sono gli UVB delle giornate di pieno sole – le nuvole li bloccano – a stimolare attraverso specifici recettori della pelle l’80% della preziosa vitamina D, che influisce anche sul metabolismo cutaneo. Bastano pochi minuti in estate tutti i giorni e 20-30 minuti al giorno in inverno con la maggior parte di pelle esposta per farne una buona scorta: la “D”, infatti, viene immagazzinata nel tessuto adiposo dal quale viene rilasciata gradualmente, in relazione alle necessità.
L’efficacia del solare dipende dalle dosi applicate?
Assolutamente sì: per avere la stessa protezione Spf dichiarata in etichetta bisogna stendere 2 mg di prodotto per ogni cm quadrato di pelle, pari a circa 5 tocchi sul viso, 8 su décolleté e addome, 5-6 sulle gambe e altrettanti sulle braccia, 8 su spalle e schiena.
Le nuove texture, come quelle invisibili, proteggono come quelle classiche?
Sì ed essendo molto sensoriali invogliano ad una maggior frequenza nell’applicazione, a garanzia di una protezione ottimale. Infatti, sono così avanzate da essere dei piccoli capolavori d’ingegneria cosmetica sia in fatto di capacità protettiva sia di consistenza gradevole, moltiplicando il piacere della stesura e assicurando alla pelle più nutrimento e idratazione.
Filtri fisici e filtri chimici: la differenza? Perché scegliere l’uno o l’altro?
I filtri fisici riflettono la radiazione solare, lasciandone passare solo una quantità limitata attraverso la pelle, al contrario i filtri chimici la assorbono. Ciascuno dei due tipi offre vantaggi e svantaggi. I filtri fisici, come l’ossido di zinco, hanno il plus di essere completamente stabili e più sicuri perché totalmente inerti sulla pelle. Lo svantaggio è l’effetto “patina bianca”: per questo vengono spesso micronizzati o associati a filtri chimici. Questi ultimi sono molto efficaci e offrono protezioni elevate pur essendo invisibili, si disperdono meglio nella formulazione assicurando una protezione più omogenea, ma sono a rischio di foto-degradazione e di scatenare così reazioni fotochimiche. I filtri solari fisici sono meglio tollerati dai diversi tipi di pelle (anche dagli allergici), mentre quelli chimici possono essere irritanti. Morale: chi ha la pelle sensibile o con couperose o rosacea dovrebbe preferire i filtri fisici. Per le altre tipologie cutanee la scelta può ricadere sull’uno o sull’altra categoria secondo le preferenze.
Proteggersi anche in città
Sì, assolutamente sì! Come sempre vi ricordo che bisogna proteggersi dal sole, anche per chi resta in città. E oggi voglio concludere questo articolo che spero ti sia stato utile consigliandoti 2 protezioni che io personalmente adoro e che sono i nostri cavalli di battaglia.
La protezione 50 per il viso in crema, e la protezione 50 per il corpo in olio.
CREMA SOLAIR VISO ANTI-AGE SPF 50eHUILE SECHE ANTI-AGE SPF 50:
La pelle è protetta dagli effetti nocivi dei raggi UV e della luce blu.
Filtri Solari: proteggono la pelle dagli effetti nocivi dei raggi UVA e UVB;
DNA: preservano e proteggono il DNA delle cellule;
Melanina: protegge dalla luce blu e previene l’apparizione di macchie pigmentanti;
Elastoprotectina: combatte la comparsa di rughe e la perdita di tonicità proteggendo lefibre elastiche.
Applicare da 15 a 30 minuti prima dell’esposizione al sole.
Rinnovare frequentemente l’applicazione per mantenere la protezione, soprattutto dopo aver sudato, nuotato o essersi asciugati.
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